Giulio Balestreri 1965 -2005 "Che crudeltà fare un acquario"
"E’ crudele anche chi ci ha messo qui?"
"No, perché questo è un acquario infinito"

(Giulio Balestreri 1965-2005)

Natale 2005
Cari amici di www.surf.it,

sono passati ormai più di 4 mesi dalla morte di Giulio e solo ora troviamo la forza di riprendere il discorso che lui aveva iniziato creando nel 1998 questo portale dedicato al mare e alle attività nautiche. Per chi non avesse seguito le cronache estive, Giulio è stato investito da un motoscafo il 10 agosto scorso al largo della costa di Santa Marinella, lasciando nel dolore e nello sconcerto più profondo la nostra famiglia e l’estesa comunità di amici e conoscenti che aveva. Giulio è stato una personalità poliedrica, che conciliava la carriera universitaria di logico matematico e informatico con l’insegnamento part-time in un istituto superiore di Civitavecchia (dove aveva insegnato anche nelle carceri). Questo impegno gli aveva consentito di stabilirsi di fatto nella casa estiva di Santa Marinella e di coltivare le sue vere passioni: l’informatica e il mare.

Il mondo dell’informatica e di internet non era infatti per lui solo una professione; egli era veramente un uomo "della rete", nel senso che amava creare connessioni, collegare idee, persone, situazioni. Nel gennaio 1998 aveva messo "in rete" il mare, creando www.surf.it, uno tra i primi portali italiani con servizi e immagini in tempo reale legati al mondo della nautica, dello sport e del turismo. Tale sito, come molti di voi visitatori sanno, offre agli appassionati del mare un servizio di pubblica utilità, in quanto trasmette in real time una gran quantità di dati meteo rilevati da postazioni installate sulla costa del centro Italia (intensità e direzione del vento, pressione barometrica, umidità e temperatura, sequenze video da web cam poste sulla costa, per realizzare visivamente lo stato del mare). Praticanti di surf, vela, apnea, yachting, naviganti e turisti possono conoscere da casa o dai porti le condizioni meteorologiche prima di mettersi in mare. Nelle sue intenzioni il sito sarebbe potuto diventare anche uno strumento per monitorare durante i mesi estivi il traffico dei motoscafi sulla costa, che tra Santa Marinella e Civitavecchia si è fatto sempre più intenso e problematico e per verificare il rispetto delle regole da parte dei conducenti di tali imbarcazioni, i quali spesso non hanno altro modo che sfogare in velocità la potenza dei loro mezzi, in un tratto di costa tirrenica che non presenta grandi attrattive dal punto di vista di mete da raggiungere (isole, promontori, spiagge particolari).

Giulio era una persona molto umile e tollerante, che sapeva ascoltare gli altri e si faceva amare per la sua disponibilità e la sua dolcezza. Come sportivo era tra le altre cose un bravo surfista, molto coraggioso ma anche estremamente prudente, rispettoso delle norme sulla sicurezza e consapevole che le precauzioni proprie erano necessarie ma non sufficienti: bisognava controllare che anche gli altri rispettassero le regole e guardarsi dalle imprudenze altrui. Pur avendo tantissimi amici, per i quali la casa era sempre aperta, viveva il suo rapporto con il mare in maniera quasi mistica, da eremita, imparandone la lezione attraverso l’ascolto sottile dei suoi ritmi. Per mezzo di www.surf.it voleva contribuire alla creazione di una vera cultura del mare, di una coscienza del rispetto di questo bene naturale prezioso e insostituibile.

Con gli amici di Giulio desideriamo continuare nel suo nome questa iniziativa, cercando di riportare il sito alle sue funzioni e arricchendolo, se possibile, di nuovi apporti. In particolare, vorremmo aprire uno spazio dedicato alla "Sicurezza in acqua", e dare così il nostro piccolo contributo affinché non si ripetano più incidenti come quello capitato a Giulio. Ci potranno aiutare a gestire questo spazio le tante organizzazioni che in questi mesi ci hanno contattato per offrirci solidarietà, sostegno ed esperienza. Crediamo che il miglior modo per continuare a far vivere in noi una persona cara sia quello di confutare ogni giorno la disperazione e la morte attraverso uno slancio creativo, un rilancio nel senso della vita, delle cose belle e positive che quella persona ci ha donato. Tale slancio è possibile se riusciamo ad abbandonarci all’energia vitale che si sprigiona dal contatto con gli altri, a continuare ad avere fiducia, nonostante tutto, nella bontà della vita, e a sentire la presenza, invisibile ma non per questo meno forte, di chi abbiamo amato e ancora amiamo. Contiamo di metterci al lavoro al più presto e, nel frattempo, auguriamo a tutti un sereno Natale e un nuovo anno all’insegna della speranza e della pace.

Paola e Carla Balestreri

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